Mercoledì, 11 Marzo 2020 15:13

Il governo stanzia 25 miliardi per l'emergenza COVID-19

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IL GOVERNO STANZIA 25 MILIARDI PER L’EMERGENZA

 

Approvata dal CdM un’integrazione alla Relazione al Parlamento. I primi 12 miliardi saranno utilizzati in parte nel primo decreto che sarà approvato probabilmente venerdì, gli altri sono una riserva per possibili futuri interventi da realizzare in un quadro europeo.

“Abbiamo appena deliberato lo stanziamento di una somma straordinaria, 25 miliardi, consapevoli delle difficoltà che il Paese sta affrontando per questa emergenza”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza  stampa a Palazzo Chigi a margine del Consiglio dei ministri.  “Venticinque miliardi – ha spiegato – di disponibilità finanziarie da non utilizzare subito ma sicuramente da poter utilizzare per far fronte a tutte le difficoltà che stiamo affrontando per un’emergenza che è sia sanitaria sia economica e ha un importante impatto sociale’.

Nello specifico, come ha poi spiegato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, è stata approvata “un’integrazione alla Relazione al Parlamento portando la richiesta di scostamento rispetto agli obiettivi  di finanza pubblica che corrisponde a 20 miliardi in termini di indebitamento netto e 25 miliardi in termini di maggiori stanziamenti di bilancio in termini di competenza e cassa. Le risorse saranno utilizzate in parte nel primo decreto che sarà approvato probabilmente venerdì e dovrebbe grosso modo avere a disposizione 12 miliardi e le altre costituiscono una riserva per possibili futuri interventi, da realizzare in un quadro europeo”.  “Sostegno al  lavoro, nessuno perderà il lavoro per il coronavirus”, ha aggiunto il ministro aggiungendo che “i principi del decreto sono: pieno sostegno al Servizio sanitario nazionale, alla    Protezione civile e a tutti i meccanismi di contenimento, prevenzione e mitigazione del virus; secondo, il sostegno al lavoro; terzo, il sostegno alla liquidità di famiglie e imprese; quarto, un intervento sulle scadenze fiscali anche in preparazione di meccanismi di parziale ristoro per i territori e le imprese più colpiti”.

 

A Milano metà dei negozi e dei locali ha deciso di chiudere: Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, spiega  che “ad oggi la situazione è che circa il 50% delle attività commerciali hanno deciso di chiudere”, una percentuale che è “leggermente più bassa” in provincia “perché le condizioni di mercato sono diverse”. “Hanno deciso liberamente come è giusto che facciano” aggiunge. Compito dei commercianti non è chiedere al governo di chiudere o meno per l’emergenza Coronavirus, sottolinea Barbieri. La decisione su questo spetta all’autorità. “Nostro compito – aggiunge – è chiedere risorse al governo che possano compensare i danni” per i provvedimenti presi. E che si decreti o meno la chiusura obbligatoria i danni ci sono già stati: “i danni, soprattutto nella filiera turistica – osserva – ci sono da tre settimane”. La metà delle attività chiuse sono trasversali: si tratta quindi di ristoranti, bar, ma anche boutique e negozi di vicinato. I primi a decidere la sospensione dell’attività sono stati “gli alberghi settimana scorsa” e gli altri via via, e molti “le valutazioni – conclude – le stanno facendo da oggi”.

Fonte: Confcommercio Nazionale